Un UFO è atterrato tra gli scaffali della Casa del libro: Uno di noi di Daniele Zito, pubblicato da Miraggi Edizioni, è un libro geniale e coraggioso, sublime e incatalogabile. Ballata avanguardista, teatro, romanzo, tragedia grottesca dei nostri tempi che diventa storia universale, tutto questo è Uno di noi, il libro che forse tutti dovremmo leggere in questo momento in cui gli avvelenatori aizzano gli animi.
Riportiamo dalla quarta di copertina:
Quattro amici di vecchia data, alla fine di una partita di calcetto, decidono di dare fuoco a una baraccopoli. Lo fanno così, senza una ragiona precisa, spinti dall’euforia del momento. Purtroppo, il loro gesto si trasformerà in tragedia.
Il drammatico evento lascia su tutti i personaggi coinvolti tracce indelebili, Uno di noi ne è il resoconto, senza escludere nessuno, né le vittime, né i carnefici.
È un libro duro, fatto di rabbia, di odio, di frustrazione. Parla di padri minuscoli, delle loro colpe, del loro inutile pentimento. Parla del ventre molle del Paese, della sua inesorabile deriva forcaiola. Parla dell’impossibilità del perdono.
E poi c’è la scrittura, che divora ogni cosa, trasformandola in letteratura.
Daniele Zito ha trentanove anni, è nato a Siracusa, vive e lavora a Catania. Collabora con L’«Indice dei libri del mese» e «Che fare». Ha esordito nel 2013 con La solitudine di un riporto (Hacca). Il suo secondo romanzo, Robledo (2017, Fazi) è stato pubblicato anche in Francia. Nel 2018 ha pubblicato: Catania non guarda il mare (Laterza Contromano).