Militanti politici di base

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Militanti politici di base di Danilo Montaldi

Einaudi, 1971, prima edizione

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Le «autobiografie» di alcuni militanti della Bassa padana, dalle origini del socialismo a oggi: in una serie di documenti di prima mano l'eccezionale diagramma di una vicenda sociale e politica.

Nelle Autobiografie della leggera Danilo Montaldi aveva fatto parlare gli «spostati» della Bassa Padana, sempre in bilico tra il furto, l'arrangiarsi, e il lavoro occasionale. Dai racconti, spesso picareschi, di questi emarginati cronici emergeva una realtà sociale che rifletteva esattamente gli squilibri, le contraddizioni, le violene del mondo degli «onesti». Proseguendo nel suo «scavo» sociologico, Montaldi ha ora raccolto in questo volume un'altra serie di testimonianze che arricchiscono il quadro: a parlare sono ora i militanti politici di base, lungo un arco di tempo che va dalle origini del socialismo alle recenti lotte civili.L'ambiente è quello della parte piú isolata della valle padana, del Cremonese, un ambiente fitto di esperienze politiche, di tradizionali insediamenti socialisti, sommerso da pressioni e da poteri fortemente negativi: insomma un terreno solcato da migrazioni e percorso da predicazioni rivoluzionarie decisive.L'atteggiamento del militante di base si sviluppa nel cuore della trasformazione agraria, nella città isolata come nella frazione di paese, in stretta relazione con il mondo delle idee, con l'organizzazione di classe, con la diretta esperienza del lavoro.L'insieme di queste vivacissime testimonianze illustra i diversi livelli della conoscenza, le relazioni tra attivisti e classe, tra partiti e cellule, tra passato e presente. I militanti si emancipano da permanenze e ristagni, sanno di essere gli elementi attivi di una creazione civile: eppure da soli non possono, sono legati alla classe, e condizionati da essa.Il volume, che si può anche leggere come il capitolo di una storia del fascismo vista «dal basso» - ricca di una profonda verità umana -, analizza dall'interno i rapporti tra strutture sociali e comportamenti individuali e collettivi, tende ad operare un confronto tra visioni partigiane del mondo e della società.

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