La natura dell'intelligenza emotiva
La natura dell'intelligenza emotiva di Daniel Goleman
editore: Rizzoli
pref. di Domenico De Masi
trad. di Isabella Blum e Brunello Lotti
Prima edizione, collana "BUR60", 1996.
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Volume di seconda mano, ma integro (fondo di magazzino). Presenta leggerissime sottolineature a matita, nel complesso in ottime condizioni.
Cosa vuol dire essere intelligenti? E, soprattutto, può aiutare a essere felici? In questo saggio, letto da milioni di persone in tutto il mondo, Daniel Goleman raccoglie la sfida: spiegare perché persone "molto intelligenti" falliscono in settori importanti della propria vita; perché, in sostanza, sono infelici. Mentre la civiltà occidentale si fonda sulla separazione fra ragione ed emozioni, Goleman aiuta a capire e a governare le "abilità del cuore", perché, "le passioni, quando ben esercitate, hanno una loro saggezza; esse guidano il nostro pensiero, i nostri valori, la nostra stessa sopravvivenza". Già nella civiltà greca era riconosciuta un'intelligenza diversa da quella logica e geometrica, come ci ricorda Domenico De Masi: consisteva "nell'acutezza, nella vivacità e nella finezza di spirito, grazie alle quali la mobilità dell'intelligenza si sposa con la rapidità dell'azione". L'intelligenza emotiva di Goleman è proprio questa mobilità del pensiero, è la "capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri, di motivare noi stessi e di gestire positivamente le nostre emozioni". Ricordandosi che il proprio temperamento non è un destino, e che l'autocontrollo e la compassione sono ciò di cui il nostro tempo ha più bisogno.