Il volontario
Il volontario di Salvatore Scibona
trad. di Michele Martino
66THA2ND, 2019
Volume di seconda mano, ma mai letto; in condizioni pressoché perfette.
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Dopo La fine, Salvatore Scibona torna con un romanzo vasto per immaginario e ambizione, un'opera che la critica americana non ha tardato a paragonare a Underworld di Don De Lillo, per il gioco di corrispondenze che intrecciano, in una trama serrata e imprevedibile, luoghi e periodi storici lontani, e per la maestria con cui muove le vicende individuali dei suoi personaggi nei gangli della storia ufficiale e di quella segreta degli Stati Uniti d'America.
«Imperdibile romanzo in cui viene narrato, con maestria, "un mondo che sorgeva dilatandosi dal basso, un mondo con un sole dentro che bruciava salendo dalla terra"» – Il Venerdì
«Con questo nuovo libro l’autore alza lo sguardo confermando il suo interesse per la narrazione su vasta scala temporale» – Robinson
Vollie Frade è un ragazzo dell'Iowa, un reduce del Vietnam. Vollie sta per Volontario, come lo chiamano tutti da quando ha scelto di arruolarsi nel corpo dei marine. Dopo 412 giorni di prigionia, unico sopravvissuto di una missione fantasma in Cambogia, Vollie ha deciso di cancellare il proprio passato, abbandonare i genitori, e diventare «nessuno». Così, quando un civile sibillino che ama citare la Bibbia lo contatta per unirsi a una cellula dei servizi segreti, Vollie assume l'identità di Dwight Elliot Tilly. È con questo nome, dopo l'epilogo scioccante del suo primo incarico, che cercherà di rifarsi una vita con Louisa e con il piccolo Elroy, conosciuti in un ranch abbandonato nel deserto del New Mexico, dove il vecchio compagno d'armi Bobby Heflin, fuggito chissà dove, aveva creato una comune fondata sull'autarchia e sul libero amore. Ma anche l'equilibrio di questa insolita famiglia senza legami di sangue finirà per spezzarsi, generando un rosario inesplicabile di violenze, lasciando i figli di fronte alle colpe mai espiate dei padri. A dieci anni dalla pubblicazione dell'esordio rivelazione «La fine» lo scrittore italoamericano Salvatore Scibona torna con un romanzo vasto per immaginario e ambizione, un'opera che la critica americana non ha tardato a paragonare a «Underworld», di Don De Lillo, per il gioco di corrispondenze che intrecciano, in una trama serrata e imprevedibile luoghi e periodi storici lontani, e per la maestria con cui muove le vicende individuali dei suoi personaggi nei gangli della storia ufficiale e di quella segreta degli Stati Uniti d'America. Un'opera che si inserisce a pieno titolo nella più alta tradizione del romanzo americano.