Un dio dell'impudenza
Un dio dell'impudenza di Sten Nadolny
Garzanti 1996, prima edizione collana "narratori moderni".
Trad. di Giovanna Agabio
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In questo romanzo, Nadolny immagina che i destini degli uomini (anche in un'epoca come la nostra) vengano ancora diretti dagli antichi dei greci. Ecco dunque sul palcoscenico del mondo attuale, ormai dominato dalla tecnica (e quindi dal dio-fabbro Efesto), una ironica rivisitazione della mitologia classica: Giove, per esempio, è in pensione in America e gioca a golf, disinteressandosi di tutto e di tutti, mentre Apollo ha assunto le sembianze di uno scrittore inglese, vive in Grecia e scrive poesie. A cercare di salvare l'umanità dal dominio di Efesto, dall'annullamento determinato dal trionfo della produzione e della scienza (compresa l'atomica), sarà forse il ritorno di Ermes, l'audace "dio della sfrontatezza".