I figli degli uomini
I figli degli uomini di P. D. James
editore: Mondadori
traduzione di Annamaria Biavasco, Valentina Guani. Prima edizione, marzo 1993.
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Inghilterra, 2021. L’umanità è diventata sterile e sembra avviata alla fine: da venticinque anni non nascono bambini sulla Terra. Gli Stati di tutto il mondo stanno preparando la loro testimonianza per una posterità a cui sono in pochi a credere, o per degli improbabili omini verdi che un giorno passeranno di qui e si chiederanno quale forma di vita senziente abbia abitato il pianeta. L’Inghilterra è retta da un carismatico dittatore che governa con dispotico egualitarismo; i vecchi sono incoraggiati a suicidarsi, i criminali esiliati e abbandonati, gli immigrati soggetti a una sorta di schiavitù. A descriverci questa società futura è Theodore Faron, studioso di storia vittoriana e docente al Merton College di Oxford, un uomo dalla vita oscura e appartata, degno di nota solo perché è cugino del Governatore d’Inghilterra. Finché il caso non gli fa incontrare una giovane donna, membro di un gruppo di ribelli che sfidano il potere del dittatore e coinvolgono Theo nei loro piani, chiamandolo all’azione in un percorso mortale che non avrebbe mai immaginato…