“Come noi le piante necessitano di nutrirsi, crescere, riprodursi e difendersi, di resistere alle avversità. Ma c’è una differenza importante tra noi e loro: sono gli unici esseri viventi che hanno trovato soluzioni energetiche efficienti, non predatorie nei confronti del loro ecosistema”
La nazione delle piante (Laterza edizioni), pubblicato nel 2019, è stato scritto da uno scienziato di fama mondiale che insegna all’Università Firenze, dove dirige il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale, il professore Stefano Mancuso, autore di molti libri in cui spiega e racconta l’importanza per il pianeta e per noi tutti del mondo vegetale: Verde brillante, Uomini che amano le piante, Plant revolution, L’incredibile viaggio delle piante e l’ultimo La pianta del mondo. I libri di Stefano Mancuso indagano sul mondo vegetale da una prospettiva insolita, osservando le piante non più come gli “oggetti verdi “ che decorano le nostre case, terrazze o giardini, ma come esseri dotati di un sistema organizzativo avanzato, ridimensionando la classica visione che pone l’uomo al di sopra di tutte le specie, ricordandoci che è grazie al mondo vegetale che tutte le forme di vita si sono sviluppate e continuano a esistere. Senza di loro l’energia del Sole non diventerebbe l’energia che alimenta la vita sulla Terra e noi tutti non potremmo sopravvivere. Le piante rappresentano oltre l’80% della biomassa della terra, mentre gli uomini sono solo lo 0,03%, e hanno una capacità di adattamento e intelligenza immensa. Leggendo apprendiamo come quello delle piante sia un perfetto sistema da cui dovremmo prendere esempio e farlo nostro, tanto è efficace, intelligente e rispettoso delle basi dell’esistenza.
Nel libro La nazione delle piante l’autore immagina che le piante, viste le difficoltà in cui noi umani ci troviamo a causa dell’uso indiscriminato delle risorse del pianeta, al crescente inquinamento e al cambiamento climatico che ne deriva, vengano ad aiutarci lasciandoci in dono la loro “Costituzione”, un esempio da cui ripartire per assicurare un domani a noi e alle generazioni future. Per entrare in sintonia con quello che le piante potrebbero insegnarci, noi umani dovremmo abbandonare la visione antropocentrica della Terra, l’atteggiamento predatorio nei confronti dell’ambiente che ci ha condotto al punto in cui siamo, e imparare di nuovo ad avvicinarci alla Natura con uno sguardo diverso, ascoltando quello che le piante ci dicono:
- La Terra è la casa comune della vita. La sovranità appartiene ad ogni essere vivente.
- La Nazione delle Piante riconosce e garantisce i diritti inviolabili delle comunità naturali come società basate sulle relazioni fra gli organismi che le compongono.
- La Nazione delle Piante non riconosce le gerarchie animali, fondate su centri di comando e funzioni concentrate, e favorisce democrazie vegetali diffuse e decentralizzate.
- La Nazione delle Piante rispetta universalmente i diritti dei viventi attuali e di quelli delle prossime generazioni.
- La Nazione delle Piante garantisce il diritto all’acqua, al suolo e all’atmosfera puliti.
- Il consumo di qualsiasi risorsa non ricostituibile per le generazioni dei viventi è vietato.
- La Nazione delle Piante non ha confini. Ogni essere vivente è libero di transitarvi, trasferirsi, vivervi, senza alcuna limitazione.
- La Nazione delle Piante riconosce e favorisce il mutuo appoggio fra le comunità naturali di esseri viventi come strumento di convivenza e di progresso.
Quello che le piante comunicano è che ogni essere vivente sulla Terra ha uguale diritto di vita senza la sopraffazione che l’essere umano perpetra ritenendosi al vertice della piramide. Tutto è collegato, siamo tutti interconnessi, tutto si basa sulle relazioni tra i viventi che formano delle comunità che sono alla base della vita sulla Terra. La vita è una questione di relazioni e di reti. Non è la competizione a governare il mondo, pensare in questi termini produce soltanto un’inutile lotta senza vincitori. Seguendo quello che avviene nella Natura, dovremmo invece ricordarci che l’evoluzione funziona in base alla cooperazione, significa che ognuno deve fare la sua parte mettendo al primo posto il bene comune. La necessità per le specie di sopravvivere con quello che hanno a disposizione crea un equilibrio perfetto con cui l’uomo spesso interferisce; e quando questo succede altera con il suo comportamento le leggi che regolano il funzionamento di questo insieme con effetti catastrofici, come ci è stato già dato sperimentare. Il mondo vegetale si è organizzato ed evoluto in un’armonia perfetta, quell’armonia che i nostri comportamenti, frutto di mancanza di conoscenza e informazione, potrebbe alterare per sempre in modo irreparabile, con una velocità che potrebbe sorprenderci. Non abbiamo molto tempo, quindi ascoltiamo cosa le piante ci dicono: “Il numero delle vostre mancanze non ammetterebbe scuse, ma siete una specie giovanissima e inesperta, che sa imparare in fretta. Non siate testardi, non perseverate nell’errore. Imparate da chi ha più esperienza di voi e avrete un futuro radioso…”
articolo di Leontine Regine