Sotto l’abat-jour della Casa del libro un romanzo che ci sta deliziando: La corsa indiana di Tereza Boucková, pubblicato da Miraggi edizioni.
Riportiamo dalla quarta di copertina: La corsa indiana, libro d’esordio di Tereza Boucková, romanzo breve (o racconto lungo), fu pubblicato per la prima volta nel 1988 in un’edizione samizdat e vinse nel 1990 il premio letterario Ji?í Orten. Con una prosa vivace narra in modo originale, in prima persona, la vita della protagonista dalla nascita fino all’età adulta. Quando l’autrice è la figlia di Pavel Kohout, noto intellettuale dissidente e firmatario di Charta 77, scrittore e drammaturgo, attivo nel circolo delle persone più in vista dell’underground di quegli anni, una storia autobiografica non è esattamente quel che si dice un racconto innocuo, specialmente se la narrazione si attiene ai fatti accaduti non risparmiando le personalità più note (nel racconto compare, come Monologo, anche l’ex presidente Vaclav Havel che la Bou?ková ha avuto modo di conoscere da vicino), pur celandole sotto ironici soprannomi. Una scrittura catartica che ripercorre l’infanzia vissuta con la madre Alfa e i due fratelli Luna e Raggio di Sole, dopo che il padre, qui chiamato l’Indiano, li aveva abbandonati per trasferirsi all’estero con Musa, la sua nuova donna, dimostrando verso di loro un disinteresse quasi assoluto…